La politica che funziona è sexy: in grado, cioè, di suscitare desiderio, attrazione e quindi partecipazione. Dopotutto la politica un-sexy è distante, incapace di far dire: "anche io voglio essere così!". Per realizzare le cose, per rendere reale un'idea di futuro bisogna farla diventare cool, desiderabile, giovane e non giovanilistica, concreta ma non spiccia, costantemente capace di superare se stessa. La politica sexy, insomma, è provocatoria: sia perché provoca desiderio, sia perché usa la provocazione (e la leggerezza, e la risata) come strumento di conquista e di creazione del futuro.
LogoPOlis, la rubrica di Federica su Ffwebmagazine, questa settimana affronta, per questi motivi, la parola provocazione.
Buona lettura!
del resto, da qualche giorno mi viene in mente un gioco di parole...
RispondiEliminada "res publica" a "res pulchra"...
mi piace
mdc
bel gioco di parole, ci sta!
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