sabato 6 novembre 2010

sexy politics

La politica che funziona è sexy: in grado, cioè, di suscitare desiderio, attrazione e quindi partecipazione. Dopotutto la politica un-sexy è distante, incapace di far dire: "anche io voglio essere così!". Per realizzare le cose, per rendere reale un'idea di futuro bisogna farla diventare cool, desiderabile, giovane e non giovanilistica, concreta ma non spiccia, costantemente capace di superare se stessa. La politica sexy, insomma, è provocatoria: sia perché provoca desiderio, sia perché usa la provocazione (e la leggerezza, e la risata) come strumento di conquista e di creazione del futuro.
LogoPOlis, la rubrica di Federica su Ffwebmagazine, questa settimana affronta, per questi motivi, la parola provocazione.
Buona lettura!

2 commenti:

  1. del resto, da qualche giorno mi viene in mente un gioco di parole...
    da "res publica" a "res pulchra"...
    mi piace

    mdc

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